Il 23° Premio Cairo
Il Premio Cairo, giunto alla 23ª edizione, si è confermato nel tempo come la più autorevole e prestigiosa opportunità per i giovani artisti in Italia. Nato nel 2000 dalla volontà del presidente Urbano Cairo di sostenere i giovani artisti italiani e di far conoscere al pubblico nuovi protagonisti, nuove tendenze e nuovi linguaggi presenti nella ricerca d'arte contemporanea, è ormai riconosciuto come un importante trampolino di lancio che offre agli artisti la duplice occasione di consolidarsi nel panorama artistico nazionale ed internazionale e di vivere una grande esperienza. Venti giovani talenti vengono selezionati anno dopo anno dalla redazione di ARTE e sono chiamati a realizzare per l’occasione opere inedite, valutate da una Giuria di altissimo profilo presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione di Torino, coadiuvata da esperti di grande autorevolezza del mondo dell’arte; Luca Massimo Barbero, direttore Istituto di Storia dell'Arte-Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Ilaria Bonacossa, direttrice del Palazzo Ducale di Genova; Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello; Lorenzo Giusti, direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Gamec) di Bergamo; Gianfranco Maraniello, direttore Polo Museale del Moderno e Contemporaneo del Comune di Milano; Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; e infine il maestro Emilio Isgrò, inventore della “cancellatura”, uno dei protagonisti italiani più autorevoli a livello internazionale nel mondo dell’arte contemporanea.
La proclamazione dell'opera vincitrice della 23ª edizione del Premio Cairo si terrà il 14 ottobre nella cornice del Museo della Permanente.
L’opera vincitrice entra a far parte della Collezione del Premio Cairo e al suo autore viene assegnato un premio di 25mila euro.
L’intero percorso del Premio Cairo 2024, con novità e aggiornamenti fino alla proclamazione dei finalisti e gli highlights della serata inaugurale del 14 ottobre, sono disponibili sulla pagina Instagram dedicata @premiocairo.
Gli artisti selezionati
La giuria
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione di Torino, coadiuvata da esperti di grande autorevolezza del mondo dell’arte; Luca Massimo Barbero, direttore Istituto di Storia dell'Arte-Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Ilaria Bonacossa, direttrice del Palazzo Ducale di Genova; Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello; Lorenzo Giusti, direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Gamec) di Bergamo; Gianfranco Maraniello, direttore Polo Museale del Moderno e Contemporaneo del Comune di Milano; Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma; e infine il maestro Emilio Isgrò, inventore della “cancellatura”, uno dei protagonisti italiani più autorevoli a livello internazionale nel mondo dell’arte contemporanea.
Il Vincitore
Giuseppe Lo Schiavo, nato a Vibo Valentia nel 1986 si è laureato in Architettura presso La Sapienza di Roma.
Urbano Cairo, Giuseppe Lo Schiavo e Michele Bonuomo
stampa Fine Art su carta cotone Hahnemuhle, cm 135x190, e pannello informativo con l’EEG.
L'opera premiata
Con l’opera in concorso Self Neural Portrait l’artista, conosciuto anche come GLOS, ci offre una dimostrazione di “fotografia sintetica”, ovvero una tecnica che non utilizza il tradizionale apparecchio fotografico, bensì metodi basati sul computer. Osserviamo un mare impetuoso che incombe fuori da una finestra spalancata, minacciando la domestica placidità di un davanzale su cui sono esposti un vaso di fiori bianchi, un’enigmatica sfera riflettente e, soprattutto, un sapone antibatterico “soulwash”, che promette ironicamente di detergere da ogni batterio ma di lasciare intatti i nostri problemi quotidiani. Nelle intenzioni dell’artista, l’opera racconta l’ansia sociale e impossibilità di far fronte alle sfide del mondo contemporaneo, impossibilità cui rispondiamo con rassegnazione e con strategie inefficaci che hanno il solo scopo di distaccarci dalla realtà. Accanto all’opera notiamo poi un elettroencefalogramma, realizzato da Alberto Sanna, direttore del Centro di ricerca sulle tecnologie avanzate del San Raffaele di Milano, ed eseguito sull’artista stesso mentre osserva
l’immagine da lui prodotta, suggerendo così un parallelo tra le onde del mare e quelle cerebrali, tra il furioso mondo esterno e il più sfuggente, ma altrettanto ingovernabile, mondo interiore.
Giulia Oglialoro
La motivazione
L’opera Self Neural Portrait è stata scelta dalla giuria "per il complesso e rigoroso lavoro che si pone come punto d’incontro tra pratica artistica e sapere scientifico realizzando un’immagine sintetica e innovativa in cui alle onde del mare (il mondo esteriore) fanno da contrappunto quelle cerebrali (il mondo interiore), onde entrambe ingovernabili" Il giovane artista si aggiudica il premio di 25 mila euro e la sua opera entra a far parte della Collezione Premio Cairo.