LUCA STACCIOLI
23° Premio Cairo
Luca Staccioli (Imperia, 1988) esplora le mutazioni che investono la società, i fattori identitari,le possibili ibridazioni dovute alla tecnologia e agli effetti prodotti dai media, creando narrazioni dove gli oggetti quotidiani assumono nuove connotazioni. Per il Premio Cairo l’artista ha realizzato l’opera Studio per una protesta (fiori, fichi d’India), composta da sculture in ceramica smaltata dai toni brillanti, ottenute dal calco replicato dei comuni distributori di ticket eliminacode presenti nei supermercati e nelle sale d’attesa, che assumono le sembianze di vegetali. Si tratta di configurazioni totemiche che alludono ai fenomeni consumistici e al contempo alle trasformazioni del paesaggio. Inoltre, l’artista mette in scena metaforicamente i processi riproduttivi, attraverso l’accostamento di una scultura di altezza pari a quella della media femminile italiana con una di piccole dimensioni, innestate su formazioni a grappolo, create con le rotelle delle sedie ergonomiche da ufficio. È così che l’ambiente naturale e i luoghi normati dall’uomo si intersecano, con l’intento di condurre «il corpo e lo sguardo dello spettatore a relazionarsi in maniera nuova con gli oggetti quotidiani e con le immagini stereotipate di paesaggi mediterranei ricorrenti nei souvenir e nella pubblicità», spiega l’artista. «Per riflettere sulla coesistenza di specie differenti, permettendoci di immaginare inedite prospettive ecologiche».
ceramica smaltata, acciaio, resina vinilistere, cm 165 x 145 x 100, 2024.