Marta Ravasi
23° Premio Cairo
Nata a Merate, vive a MIlano
Raffinata, sommessa, eppure efficace e d’impatto, la pittura di Marta Ravasi (Merate, Lecco, 1987) punta sul piccolo formato, su una sensazione di silenzio metafisico e sull’economia espressiva. Una pratica intensa e controllata che si conferma nell’olio su tela realizzato per il Premio Cairo, intitolato semplicemente Mandarini. Ripetute stesure di colore, dapprima lente e pastose poi più veloci e libere, determinano durante la lunga lavorazione sottili e progressive variazioni, «una continua ridefinizione della materia», come dice l’artista. Si crea così man mano l’atmosfera di fondo del quadro, la sua “temperatura emotiva”. Solo nella seconda fase viene scelto il soggetto, o meglio il pretesto pittorico: in questo caso una composizione di frutti che riprende e allo stesso tempo mette in discussione il tradizionale concetto di natura morta. Il soggetto, che entra a far parte del dipinto e che viene trasfigurato al suo interno, proviene come sempre da un archivio personale che l’artista compone e tiene a propria disposizione, campionario di immagini “generiche” tratte dai social media: stereotipi visivi che diventano singolari e unici una volta trasposti in pittura. In definitiva, uno stile antiretorico e privo di narrazione, tanto più espressivo proprio perché sommesso ed esente da proclami, che si pone come intento quello di «perpetuare il linguaggio della pittura permettendogli di autogenerarsi, introducendo infinite variazioni e possibilità all’interno di un campo specifico, quello della tela».
olio su tela, cm 15x19, 2024.