FLAMINIA VERONESI
23° Premio Cairo
L’opera in concorso, Draga, Mostruoso femminile, incarna uno dei fulcri concettuali e iconografici della poliedrica pratica artistica di Flaminia Veronesi (Milano, 1986): il femminile, qui declinato in forma scultorea e in veste “mostruosa”, per raccogliere tutti i significati portanti della sua riflessione sul tema. La struttura del lavoro è un’armatura di tubature in plastica, modellate con una pistola ad aria calda e assemblate manualmente; i volumi, ricavati da scarti di materiale da imballaggio, sono ricoperti da una plastilina polimerica, sovrapposta all’anima in plastica dopo l’addizione di colore acrilico. A differenza dei materiali scultorei tradizionali, il medium prescelto si presta a una lavorazione immediata, per tradurre quasi istantaneamente la visione in oggetto. Ciò che ne deriva è una creatura che porta con sé una potente carica immaginifica (cifra tipica del linguaggio di Veronesi) e al contempo non teme di partecipare al mondo. Anatomicamente fantasiosa, ha una postura incerta ma una presenza assertiva, l’allure di una miniatura tardo-medievale e i colori di un manifesto pop. Spaventosa, ma anche aggraziata ed elegante, perché non ha paura di mettere tutto in chiaro, senza censure, a partire da un corpo che è “mappa dell’anima”, con le sue luci e le sue ombre, gli idilli e le fatiche. «Bisogna darsi la libertà di essere anche mostruose», è il suggerimento di Draga per voce dell’artista, «e capire che la bellezza sta tutta qui: nell’essere esattamente ciò che si è».
plastilina polimerica e plastica, cm 134 x 100 x 100, 2024.