Andrea Fontanari
21° Premio Cairo
Nato a Trento nel 1996, studia pittura all’Accademia di Belle arti di Venezia. Nel 2017 è tra i cinque artisti italiani under 35 a partecipare alla Biennale d’arte europea itinerante JCE - Jeune Création Européenne. Viene selezionato per la collettiva Ciò che non vedo al Mart (Rovereto, 2020) ed espone alla Stadtgalerie di Kiel in occasione del VAF prize 2019.
Nessun soggetto grandioso, nessuna scena memorabile o solenne nelle tele di Andrea Fontanari (Trento, 1996): soltanto le tazze e le bottiglie che ci capita di usare quotidianamente, le tavole alle quali consumiamo i nostri pasti, o i momenti di ordinaria semplicità di cui è costellata l’esistenza. Da sempre Fontanari si interessa di una realtà banale e disadorna, quasi fosse impegnato in un ininterrotto autoritratto che costruisce non direttamente ma per riflesso, ritraendo oggetti o momenti cui solitamente non prestiamo attenzione.
The end as a beginning, l’opera in concorso, si rivela in piena continuità con la poetica dell’artista: l’opera ci mostra le gambe di un soggetto umano, presumibilmente giovane, distese lungo il cruscotto di una macchina; sottratta a riferimenti precisi – la prospettiva si restringe allo spazio dell’abitacolo, il mondo esterno si riduce a poche pennellate fugaci – una scena così ordinaria acquista un carattere universale. Seppur nato da una foto scattata dall’artista, il dipinto non si limita a una registrazione passiva: come sempre accade nelle tele di Fontanari, l’espressività è affidata soprattutto alle pennellate sature e corpose, di un espressionismo solo in parte addomesticato. Il fascino dell’opera si fonda proprio su questo cortocircuito, sul contrasto tra la banalità del soggetto e l’alto tasso di emotività con cui è rappresentato, ed ecco che il semplice particolare di un viaggio in macchina si dispiega improvvisamente ai nostri occhi come qualcosa di vivo, di affascinante e ipnotico.
Giulia Oglialoro
olio su lino, cm 200x200.