Giuliana Rosso

Vincitore 2023
Stiamo bene negli acquitrini, 2023,

carboncino e gessetti su carta, cm 160x200.

L’opera, realizzata mediante carboncino e gessetti su carta, secondo la motivazione della giuria

“rappresenta l’inquietudine e l’indeterminatezza dell’adolescenza in un paesaggio tossico che evoca l’urgenza della questione ambientale e il disagio di una comune solitudine”.

 

La giovane artista si aggiudica il premio di 25 mila euro e la sua opera entra a far parte della Collezione Premio Cairo

Nata a Chivasso (Torino) nel 1992.

Vive e lavora a Torino

Se potessimo guardare dentro quel mistero che è l’adolescenza, solidificarne le inquietudini e le incertezze, ci troveremmo di fronte alle giovani e ibride creature che popolano le opere di Giuliana Rosso (Chivasso, 1992). In linea con la poetica dell’artista, Stiamo bene negli acquitrini, l’opera realizzata per il Premio Cairo, ci mostra tre ragazze che si ritrovano in una foresta disfatta, in mezzo a tronchi anneriti o spezzati, come dopo una violenta tempesta. Le tre figure appaiono vicine e al tempo stesso richiuse in un’intima solitudine, suggellata dai dispositivi che si portano appresso, ossia le cuffie di cristallo e il computer luminoso, che funzionano anche come protesi dei loro corpi. L’anatomia affilata delle protagoniste, così come la predilezione per i gialli e i verdi accesi, richiamano un maestro dell’Espressionismo come Ludwig Kirchner, anche se qui il colore attraversa vite diverse in una sola opera, passando dalle stesure più decise lungo i tronchi fin quasi a svanire tra gli steli d’erba acquitrinosa. Inutile cercare di distinguere nettamente tra figure e sfondo, umano e non umano: come in tutte le opere di Rosso, la linea del disegno è un confine permeabile, la soglia porosa di un continuo scambio tra interno ed esterno, realtà e immaginazione, restituendoci così quell’umana indeterminatezza che emerge vividamente durante l’adolescenza, ma è poi parte di ognuno di noi.

 

Giulia Oglialoro