Marta Spagnoli
21° Premio Cairo
Nata Verona nel 1994, studia pittura all’Accademia di Belle arti di Venezia. Nel 2019 vince il secondo premio partecipando alla 102a Collettiva Giovani artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa. Tra le sue numerose mostre ricordiamo Danae revisited da Fondazione Francesco Fabbri (Pieve di Soligo, 2021) e Libere tutte da Casa Testori (Novate Milanese, 2019).
Il dipinto realizzato da Marta Spagnoli (Verona, 1994), intitolato Hunt at noon, nasce a partire da colate di colore acrilico riversate su una tela di cotone distesa a terra, trattata artigianalmente per ottenere il “bianco sporco” che fa da sostrato al successivo intervento pittorico. L’acrilico così distribuito viene poi lavato via dall’acqua, con un processo di pulitura solo in parte controllabile: ciò che rimane sulla tela segna la trama di tracce che Spagnoli seguirà per comporre, questa volta con i colori a olio e a più riprese, la griglia di forme astratte e silhouette zoo-antropomorfe del suo immaginario onirico, nutrito da suggestioni letterarie ed echi di mitologia, nonché dall’osservazione diretta della natura e dall’ascolto silenzioso del proprio inconscio.
Il gesto pittorico, e l’impianto iconografico che ne scaturisce, si sviluppano sui toni del bianco «che consentono», spiega l’artista, «di ragionare con la luce della tela e di “riscriverla”, cambiando in continuazione la morfologia della figurazione e delle campiture che caratterizzano l’immagine». Il processo che porta all’opera finita, bipartito tra casualità e intenzionalità, replica uno dei temi portanti della sua ricerca: la relazione tra il mondo naturale e il mondo umano, in particolare tra l’imprevedibilità dell’uno e la volontà di controllo dell’altro. Una relazione che, scissa e sbilanciata nella realtà antropocentrica in cui viviamo, nella tela si ricompone in unità. Forse non a caso le figure animali, assorbite dalle pennellate, si stemperano, pienamente integrate nel complesso di segni.
Sara Boggio
acrilico, olio e pennarello su tela, cm 160x200.