Luca Di Luzio

Roma, 1986
Artista

21° Premio Cairo

Nato nel 1986 a Roma, studia pittura all’Accademia di Belle arti di Firenze e all’Accademia di Belle arti di Roma. Espone i suoi lavori in numerose mostre personali e collettive tra cui Atlas ego Imago mundi all’Auditorium Parco della Musica (Roma, 2018), Ieri, oggi, domani alle Scuderie Aldobrandini (Frascati, 2018) e 16:13 al Macro (Roma, 2016).

Secondo lo storico dell’arte Georges Didi-Huberman, l’impronta ci parla sia di un corpo che di un fantasma: è la certificazione che una presenza, una creatura abbia impresso una traccia intima e inequivocabile del proprio passaggio, ma anche che quella creatura sia ormai irrimediabilmente assente. A questa qualità fantasmatica si devono forse il fascino e il mistero di Atlas Ego Imago Mundi (Il mondo vitruviano), l’opera di Luca Di Luzio (Roma, 1986) in concorso: l’artista ha impresso sulla carta impronte delle proprie braccia, gambe e busto, rielaborandole poi con un meticoloso intervento pittorico fino a trasformarle nelle prospettive aeree di isole immaginarie.

Con una semplice quanto raffinata operazione concettuale, il corpo si fa matrice di mondi altri, dando vita a un atlante giocoso e del tutto privo di riferimenti politici o storiografici. Ma per quanto le singole parti del corpo non siano immediatamente riconoscibili, c’è qualcosa nell’opera che resiste alla scientificità della carta geografica, una tensione benevola che anima queste coste immaginarie e frastagliate: come se il corpo che ha originato l’opera non smettesse mai del tutto di abitarla. Non a caso, la fonte d’ispirazione fondamentale per Di Luzio è l’Uomo vitruviano: nella composizione ritroviamo, infatti, le due figure geometriche del quadrato e del cerchio entro cui Leonardo daVinci aveva inscritto il disegno. La figura umana si ripresenta così decomposta e trasfigurata, evocando un “umanesimo” diverso, meno assertivo, dove i confini tra il corpo e il cosmo si fanno incerti, forse impossibili da tracciare.

 

Giulia Oglialoro

Atlas Ego Imago Mundi (Il mondo vitruviano)

Tecnica mista su tela, cm 190x190.