Lena SHAPOSHNIKOVA
22° Premio Cairo
Nata a Irkutsk (Russia) nel 1990. Vive e lavora a Firenze.
Eternità. Caduta con elmo rappresenta la naturale evoluzione della poetica di Lena Shaposhnikova (Irkutsk, Russia, 1990): se in molti lavori l’artista russa ritraeva i paesaggi della sua infanzia, spesso mescolati a icone della pittura occidentale, in questa sua nuova opera realizzata per il Premio Cairo i ghiacci siberiani si sono ormai disciolti in un’acqua con sfumature da incendio, così lucida da sembrare una pellicola trasparente, o forse uno speciale liquido amniotico. Anche la figura che vi si immerge ha ben poco di “naturale”: le fattezze indefinite, la pelle levigata e brillante, l’elmo sottile che aderisce perfettamente al cranio restituiscono l’impressione di una creatura aliena, di un corpo nuovo e ancora incompiuto oppure impegnato in un processo di rigenerazione (all’indice sinistro, infatti, manca una falange). E se la sagoma umana che si affaccia all’angolo sinistro, così come il cavallo verde e ambrato sullo sfondo evocano un mondo fluido e onirico, senza spazialità definite, il serpente violaceo in basso simboleggia una temporalità ciclica, non scandita da un inizio e una fine ma solo da perpetue trasformazioni. Avvinghiando i bordi del quadro grazie a frammenti scultorei in resina epossidica, questo sinuoso animale condensa in sé il senso dell’opera, che per Shaposhnikova è il senso ultimo di tutta la sua pittura, ossia creare una dimensione in cui vita e morte fluiscono insieme.
Giulia Oglialoro
olio su tela, resina epossidica, cm 148x198.