Marco Emmanuele
22° Premio Cairo
Nato a Catania nel 1986. Vive e lavora a Roma.
Èun mare inquieto e primordiale quello rappresentato in Un gesto cinico da Marco Emmanuele (Catania, 1986), un mare fatto di onde alte e spumose, di verdi flutti ingentiliti da punte d’azzurro o vivificati da chiazze di rosso lavico, quasi che quest’acqua avesse in sé tutte le potenzialità di una vita ancora non espressa. Protagonista dell’opera è la polvere di vetro, un materiale che l’artista impiega già nella serie ISO per riprodurre la grana della pellicola fotografica, cosicché ogni soggetto appaia sempre filtrato da un velo granuloso di lontananza. I maestri rinascimentali utilizzavano la polvere di vetro per donare brillantezza a elementi importanti della composizione, ma con Emmanuele questo materiale si diffonde in tutto il quadro, senza gerarchie, invitandoci a un’attenzione che deve risplendere ovunque. E se la forma dell’opera riproduce la sagoma di due piedi – elementi che vantano una nobile tradizione pittorica, basti pensare ai piedi fuligginosi in primo piano nella Madonna dei pellegrini di Caravaggio – l’aggettivo “cinico” non ha nulla di negativo: piuttosto, rimanda all’antico movimento filosofico che perseguiva una vita errante e libera dalle convenzioni. Il gesto cui si allude nel titolo è allora quello di saggiare coi piedi l’acqua del mare, invitandoci a riscoprire quell’antica vitalità che forse, se non fossimo distratti, scopriremmo già in noi.
Giulia Oglialoro
polvere di vetro, sabbia e colla di coniglio su tavola, cm 160x190, foto Carlo Romano.