Il 16° Premio Cairo
Si è tenuta il 21 ottobre a Milano la premiazione del 16° Premio Cairo, curato della redazione del mensile Arte della Cairo Editore.
Gli artisti selezionati
Questi i venti artisti under 40 partecipanti con opere inedite: Alek O., Francesco Arena, Stefano Cumia, Camilla de Maffei, Flavio de Marco, Ettore Frani, Omar Hassan, Agostino Iacurci, Carlo e Fabio Ingrassia, Lorenzo La Rocca, Tiziano Martini, Jacopo Miliani, Mattia Novello, Francesca Pasquali, Alessandro Piangiamore, Mariagrazia Pontorno, Caterina Silva, Santo Tolone, Cosimo Veneziano e Lorenzo Vitturi.
La giuria
A decretare la vittoria dell'opera di Alessandro Piangiamore, scelto tra i 20 artisti under 40, è stata la prestigiosa giuria del premio Cairo, presieduta da Luca Beatrice, critico d’arte e curatore; Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia; Vincenzo De Bellis, direttore artistico della fiera MIART di Milano; Claudia Dwek, presidente di Sotheby’s Italia e vicepresidente di Sotheby’s Europa; Gianfranco Maraniello, direttore del MART di Rovereto; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione Re Rebaudengo e Andrea Viliani, direttore del MADRE di Napoli.
Il Vincitore
Alessandro Piangiamore vince il 16° Premio Cairo con l'opera “La XXI cera di Roma”, 2015, residui di candele in paraffina e cera d'api fuse, ferro, due elementi cm 203x113x3 ciascuno.
Nato nel 1976 a Enna. Vive e lavora a Roma.
Tra le mostre si segnalano:
Primavera Piangiamore, Palais de Tokyo, Parigi, 2014;
Meteorite in giardino, Fondazione Merz, Torino, 2014.
Al centro Urbano Cairo, presidente della Cairo Editore con Alessandro Piangiamore, vincitore del 16° Premio Cairo e Michele Bonuomo, direttore dei mensili Arte e Antiquariato
Alessandro Piangiamore, vincitore del 16° Premio Cairo e Urbano Cairo, presidente della Cairo Editore Foto Massi Ninni
residui di candele in paraffina e cera d'api fuse, ferro, due elementi cm 203x113x3 ciascuno
L'opera premiata
Affascinato dall’idea di limite, Alessandro Piangiamore, attraverso una molteplicità di linguaggi che spaziano dalla scultura alla performance, rappresenta fenomeni naturali inafferrabili. Esemplare la serie dei venti dal titolo Tutto il vento che c’è, iniziata nel 2008 e tuttora in progress, o La gravità dell’arcobaleno (2006), un calco in gesso ribaltato di una pozzanghera d’acqua accostato alla fotografia di un’iride a sua volta rovesciata.
L’artista si misura con le leggi fisiche e al contempo esplora le possibilità delle forme archetipe, approdando, talvolta, a soluzioni impossibili, come la caduta ideale dell’arcobaleno. Nel suo lavoro si generano paradossi visivi tra il dato apparente e quello effettivo, tra procedimento concettuale e composizione formale, tra realtà e immaginazione.
L’opera in concorso, intitolata La XXI cera di Roma, è realizzata fondendo residui di candele di cera, recuperate nelle chiese della Capitale o nelle case di conoscenti. La forma di un oggetto simbolico, attraverso un processo di trasformazione della materia, si dissolve così in un’immagine scultorea dalla marcata connotazione pittorica. La stratificazione materica e l’espansione casuale del colore caratterizzano una geografia indefinita, evocando, sul piano sia estetico sia semantico, un rituale senza celebrazione, quasi a sacrificarne il significato originario.
La motivazione
Alessandro Piangiamore ha vinto il XVI Premio Cairo; la sua opera “La XXI cera di Roma” è stata giudicata la migliore con questa motivazione:
“Un lavoro formalmente compiuto, che rappresenta una concreta evoluzione del dispositivo pittorico, con un sapiente utilizzo dei materiali”.
La sua opera ha vinto il premio di 25.000 euro.