Il 15° Premio Cairo
Venti opere di venti sperimentati artisti italiani under quaranta, realizzate specificamente per la quindicesima edizione del Premio Cairo. Venti opere, che – per qualità, intensità e diversità espressive – ben rappresentano gli stati d’animo e le energie presenti nella ricerca artistica contemporanea. E che il mensile ARTE, forte della sua autorevolezza di giudizio e della costante verifica delle novità che attraversano i territori dell’arte, ha selezionato per un premio che si conferma tra i più attesi e rappresentativi oggi in Italia.
Le opere in concorso restituiscono in buona misura l’energia che alimenta idee, linguaggi e materiali, delineando uno scenario nuovo in cui torna a essere centrale l’individualità dell’artista piuttosto che l’adesione “strategica” a una tendenza o a un gruppo presunti egemoni. In questa riaffermazione dell’artista-individuo, affrancato da ideologismi precostituiti e non più aderenti alla realtà, e che solitario si fa carico del piacere e del rischio delle sue scelte, la lingua dell’arte si è fatta più sciolta e disinibita e i mezzi espressivi tornano a essere strumenti al servizio della mano che traccia e della mente che pensa. È in questa felice dimensione di riaffermata libertà che i venti artisti, selezionati dalla redazione di ARTE, hanno dato vita alle loro opere, differenti nelle scelte formali ed espressive, identiche però nella vitalità.
Gli artisti selezionati
Questi i venti artisti partecipanti: Paolo Amico, Salvatore Arancio, auroraMeccanica, Marco Basta, Valerio Berruti, Mattia Bosco, Sergio Breviario, Francesco Candeloro, Rä di Martino, Michael Fliri, Angelo Formica, Giulio Frigo, Debora Garritani, Giuseppe Gonella, Andrea Mastrovito, Ieva Petersone, Giusy Pirrotta, Alice Ronchi, Valentina Sommariva, Fabio Viale.
La giuria
A decretare la vittoria di Fabio Viale scelto tra i 20 giovani under 40, è stata l'autorevole giuria del premio Cairo, presieduta dal critico d’arte Luca Beatrice e composta da Gabriella Belli, direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, Fabio Cavallucci, direttore del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Claudia Dwek, vicepresidente Sotheby's Europa e Presidente Sotheby's Italia, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Giorgio Verzotti, direttore artistico di ArteFiera di Bologna e Andrea Viliani, direttore del Madre di Napoli.
Il vincitore
Fabio Viale vince il 15° Premio Cairo con la scultura “La suprema”, 2014, marmo bianco e pigmenti, cm 181x161x116.
Nato nel 1975 a Cuneo. Vive e lavora a Torino.
Tra le mostre si segnalano: Assonanze/Dissonanze, Istituto Italiano di Cultura, New York 2013, Primo piano d’artista, Museo del Novecento, Milano 2012.
Fabio Viale, vincitore del 15° Premio Cairo, Urbano Cairo, presidente della Cairo Editore e Michele Bonuomo, direttore dei mensili Arte e Antiquariato Foto Lorenzo Palmieri
marmo bianco e pigmenti, cm 181x161x116
L'opera premiata
La scultura di Fabio Viale sperimenta le possibilità del materiale con fare rigoroso, si misura con la tradizione conseguendo risultati spiazzanti e sorprendenti, che dimostrano come il pensiero più estremo e improbabile possa essere formalizzato. Il marmo, medium e allo stesso tempo idea, materia pesante, severa, antica quanto preziosa, diventa leggero, dinamico, duttile, anonimo quanto un derivato industriale oppure singolare riproduzione di grandi capolavori.
Esemplari le opere in cui il marmo assume le sembianze di un palloncino, di un aeroplano di carta, di un teschio di polistirolo e persino di una barca perfettamente funzionante. La scultura La suprema, due cassette in marmo colorato sovrapposte e ingigantite, è il monumento di un oggetto d’uso quotidiano riprodotto nei minimi dettagli, sul quale sono impressi i marchi dai quali deriva il titolo dell’opera. Un’immagine paradossale che crea nello spettatore un inganno percettivo per l’accuratezza esecutiva con la quale l’artista ripropone il materiale originario (il legno). Il suo è un procedimento mimetico che attraverso l’abilità e l'altissimo controllo tecnico conferisce nuove qualità al marmo coerentemente con la sua tradizione d'uso.
La motivazione
"L’artista ha colto il consenso della giuria in quanto la sua opera, oltre ad avere una composizione formale compiuta, utilizza uno dei materiali-simbolo della tradizione dell’arte italiana, mettendo però in atto un forte spaesamento percettivo che coinvolge e stimola l’empatia dell’osservatore."
Il vincitore, Fabio Viale, si aggiudica il premio di 25.000 euro.