Il 10° Premio Cairo
Il Premio Cairo giunge quest’anno al traguardo del decennale. Secondo la nuova formula, varata per la prima volta durante la scorsa edizione, un comitato di selezionatori, composto da dieci protagonisti del mondo dell’arte contemporanea scelti fra direttori di museo, critici, giornalisti e curatori, ha segnalato i venti artisti partecipanti, tutti rigorosamente under 40. La mostra, come da tradizione, stata allestita al Palazzo della Permanente di Milano dal 23 ottobre al 1° novembre. Ciascun artista presenterà due opere, una di repertorio e una appositamente creata per il Premio.
Gli artisti selezionati
I venti artisti selezionati sono:
Alterazioni video, Mattia Barbieri. Marco Bongiorni, Rossana Buremi, Valerio Carrubba A. Cataldo - M. Nuzzi, Paolo Cirio, Raffaella Crispino, Tamara Ferioli, M. Fragnito De Giorgio, Alice Guareschi, Sara Magni, Marzia Migliora, Annalisa Pirovano, Gianni Politi, Luca Pozzi, Pietro Ruffo, Francesco Simeti, Federico Spadoni, Lamberto Teotino.
La giuria
I dieci critici della giuria che hanno selezionato gli artisti
Luca Massimo Barbero – direttore Macro di Roma, Andrea Bruciati – direttore Galleria arte moderna di Monfalcone, Mimmo Di Marzio – giornalista de “il Giornale”, Giacinto Di Pietrantonio – direttore Gamec di Bergamo, Manuela Gandini – giornalista de “La Stampa”, Gianluca Marziani – critico indipendente e giornalista, Franziska Nori – direttore CCCS - Centro la Strozzina di Firenze, Cristiana Perrella – curatrice indipendente, Angela Vettese – curatrice e giornalista de “il Sole 24 ore”, Emma Zanella – direttore Galleria arte moderna e contemporanea di Gallarate
Il vincitore
Per il 10° Premio Cairo 2009 è stato nominato vincitore Pietro Ruffo con l'opera Isaiah Berlin.
All'artista il mensile Arte ha dedicato un ampio servizio e la copertina del numero di gennaio 2010.
Pietro Ruffo davanti all'opera Isaiah Berlin
grafite e ritagli su carta, cm 205 x 165
L'opera premiata
Pietro Ruffo sceglie per le sue opere il tempo lungo di un’esecuzione minuziosa, paziente, che fa decantare la materia ribollente dell’attualità politica, che raffredda i temi enormi dell’ingiustizia e della guerra, permettendogli di affrontarli in una dimensione soprattutto mentale e speculativa più che ideologica. Il suo è un lavoro che nasce “da attacchi di artiglieria, da raid aerei e da negoziati diplomatici” come diceva Boetti dei suoi ricalchi dei contorni dei Paesi in guerra. Come Boetti anche Ruffo sceglie di leggere e interrogare la realtà mettendo la sua soggettività fra parentesi, preferendo, anziché assumere posizioni troppo definite che sa bene poter essere autoritarie e parziali, stimolare le capacità individuali di pensiero e di espressione. Così anche i suoi lavori apparentemente più diretti e provocatori in realtà mirano non a fornire un punto di vista personale ma ad aprire un dialogo. A offrire dubbi, intuizioni, a riaccendere lo spirito critico.
La motivazione
Pietro Ruffo sceglie per le sue opere il tempo lungo di un’esecuzione minuziosa, paziente, che fa decantare la materia ribollente dell’attualità politica, che raffredda i temi enormi dell’ingiustizia e della guerra, permettendogli di affrontarli in una dimensione soprattutto mentale e speculativa più che ideologica. Il suo è un lavoro che nasce “da attacchi di artiglieria, da raid aerei e da negoziati diplomatici” come diceva Boetti dei suoi ricalchi dei contorni dei Paesi in guerra. Come Boetti anche Ruffo sceglie di leggere e interrogare la realtà mettendo la sua soggettività fra parentesi, preferendo, anziché assumere posizioni troppo definite che sa bene poter essere autoritarie e parziali, stimolare le capacità individuali di pensiero e di espressione. Così anche i suoi lavori apparentemente più diretti e provocatori in realtà mirano non a fornire un punto di vista personale ma ad aprire un dialogo. A offrire dubbi, intuizioni, a riaccendere lo spirito critico.
Cristiana Perrella