Chris Gilmour
Cartone e colla, dimensioni reali.
Chris Gilmour è nato a Stockport, Bristol, nel 1973, ma vive a Udine.
Si è laureato alla University of the West of England di Bristol. Tra le personali,
Pussygalore alla galleria Freight + volume di New York (2006),
Boxes da Perugi di Padova (2004)
Objects da Perugi (2001).
Tra le collettive, Defrag alla Fabbrica del vapore di Milano (2005), Beauty so difficult alla Fondazione Stelline di Milano (2005) e Orange juice allo spazio Futuro di Roma (2001).
Da sempre Chris Gilmour è impegnato nell’indagine della cultura popolare attraverso l’oggetto. Il materiale esclusivo è il cartone da imballaggio, pratico, economico, leggero. Ed evocativo, perché porta con sé l’idea di contenitore, trasformando in scatole piene di memorie e sentimenti le motociclette, i pianoforti o le auto che escono dalle sue mani. I modelli sono il prodotto del design degli anni Cinquanta, con una predilezione per quello italiano: la Lambretta, l’Ape, la Cinquecento, la gloriosa Lettera 22 dell’Olivetti. Per la progettazione, che è molto impegnativa e può durare anni, quando non ha i disegni originali deve smontare l’oggetto per conoscerne tutti i segreti. Solo così la copia in cartone sarà identica all’originale nelle dimensioni e fin nel più piccolo bullone. La fragilità e deperibilità del materiale contrasta con la solidità del modello, come in Auto taxi, riproduzione di un Ape-risciò molto diffusa in India